Sul comodino, oggi, un libro che ho fortemente voluto e che mi ha un po’ deluso e un po’ sorpreso piacevolmente. Uno strano mix provocatomi da Daisy, di Marco Barretta e Lorenza Di Sepio.

Citazione da "Daisy" di Marco Barretta e Lorenza di Sepio, collana Tipitondi, Tunué, 2019. Copertina

Che cosa ci dici di Daisy?

Uscito nel 2019 per la collana i Tipitondi di Tunué (che non è solo una semplice collana, ma un filo di perle purissime e preziosissime), Daisy è la storia di una ragazzina che viene catapultata all’interno di uno dei romanzi scritti da suo padre. Una sorta di Cuore di Inchiostro al contrario.

È un libretto sapientemente illustrato di 116 pagine, che si legge in frettissima. Un’avventura che ci trasporta in un mondo fantastico a tema botanico (le piante sono uno degli elementi chiave di questo fumetto, per quanto riguarda nomi, toponimi, fantasie decorative, creature e molto altro), governato da una strega cattiva che, per ragioni a noi oscure, ogni primavera fa rapire la bimba più giovane del villaggio di Redwood.

Citazione da "Daisy" di Marco Barretta e Lorenza di Sepio, collana Tipitondi, Tunué, 2019. Dettaglio della strega

Paura, cura per il prossimo, scoperta di se stessi e della verità sono solo alcune delle tematiche esplorate nella graphic novel. Leggerete una storia densa di riflessioni ed evoluzioni personali.

Accompagneranno Daisy in quest’avventura Paglia, il grosso pupazzo determinato a proteggerla e orientarla; Leaf, colui che avrebbe dovuto essere l’eroe del romanzo, insieme al topolino Berry e le litigiose pantofole a forma di coniglio che, non si sa bene come mai, hanno preso vita. E, fidatevi, non saprete proprio scegliere il mio preferito tra Paglia e i due coniglietti, che mi hanno tanto ricordato i draghi Devon e Cornelius de La Spada Magica.

Citazione da "Daisy" di Marco Barretta e Lorenza di Sepio, collana Tipitondi, Tunué, 2019. Pantofole parlanti a forma di coniglio.

Le illustrazioni – ovvero quanto adoro Lorenza Di Sepio

Se dite di non conoscere Lorenza Di Sepio, la verità è che forse, semplicemente, non ricordate il suo nome. Chiunque abbia passato almeno un paio di pomeriggi –pfff!– online non può non aver incontrato sul proprio cammino le vignette di Simple&Madama. È proprio grazie a loro, alla loro irriverenza, goffaggine e ironia che ho conosciuto le opere di Lorenza e Marco e che, appena uscito Daisy, ho cominciato a smaniare dalla voglia di leggerlo.

E di certo le illustrazioni non mi hanno delusa. Se con Simple&Madama vediamo la matita di Lorenza alle prese con un disegno più caricaturale, ma sempre in stile cartoon, in Daisy scopriamo la sua versione più… “soft”. Il tratto è più morbido, i contorni sembrano abbozzati, a mo’ di schizzo veloce (anche se non c’è niente di approssimativo o poco curato).

I colori sono senza dubbio accattivanti. Brillanti ma non accecanti in primo piano, si fanno soffusi e pastello negli sfondi. Sfondi non eccessivamente dettagliati, ma delicati ed efficacissimi. Danno perfettamente l’idea di un mondo magico e leggermente onirico. I volti, nemmeno a dirlo, risultano espressivi e comunicativi.

Citazione da "Daisy" di Marco Barretta e Lorenza di Sepio, collana Tipitondi, Tunué, 2019. Dettagli ambientazione fantasy a tema botanico

Insomma, cosa pensi di Daisy?

Allora. Partendo dal presupposto che avevo aspettative altissime riguardo a questo volume, sono rimasta un po’ delusa. A peccare pesantemente, per quanto mi riguarda, sono il ritmo della trama e l’approfondimento degli eventi. Succede tutto troppo velocemente, non c’è alcuna (o quasi) scansione temporale. Le riflessioni e i fatti, seppur cruciali per lo svolgimento, sono trattati in maniera quasi superficiale.

E, sì, insomma, se è pensato per un pubblico infantile, un bambino di certo non se ne dispiacerà, ma avendo letto io letto numerosi libri per l’infanzia che non presentano questo tipo di problema, non posso non notarlo.

È un gran peccato, tra l’altro, perché la trama è molto ben strutturata, nonché estremamente interessante, e si conclude in un modo per me del tutto inaspettato. Il finale rimane un po’ tronco, il che non è un vero e proprio difetto dal momento che sembra presagire un secondo volume, ma il proseguire della storia non attenua il difetto dello scarso approfondimento.

Se mi seguite su Instagram, forse sapere che ho una piccola fissazione per la costruzione degli universi fantasy. Quello di Daisy mi ha molto incuriosito e avrei voluto venisse esplorato un po’ più nel dettaglio, ma anche questo è un aspetto che può ancora verificarsi in eventuali nuovi volumi.

Tirando le somme, però, ammetto di essere un po’ delusa. Ci sono tante cose belle in questa graphic novel, ma il difetto principale è per me gravissimo. Peccato.

Prima di chiudere, vi lascio qui un’altra recensione molto dettagliata e dal giudizio finale molto differente dal mio. Al link potrete leggere anche un’estratto delle prime dieci pagine di Daisy.