Oggi dal comodino peschiamo Bone, di Jeff Smith. Se siete alla ricerca di un fantasy pieno di avventure, divertente, con una trama intricata ma non troppo, che contenga draghi e guerrieri, questo fumetto è proprio ciò che fa al caso vostro.

Copertina di Bone di Jeff Smith, saga a fumetti raccolta in un unico volume in Italia da Bao Publishing

Cenni storici e informazioni di servizio

Bone è una serie a fumetti scritta e disegnata da Jeff Smith, che in USA è uscita a puntate tra il 1991 e il 2004, per un totale di 55 albi. Come generi per descriverlo sceglierei: fantasy, commedia, avventura.

In Italia è stata pubblicata in un unico volume nel 2014 e oggi è disponibile in due versioni: quella del 2015 con tavole a colori e copertina rigida (59,00€) e la prima versione con le tavole in bianco e nero e la copertina flessibile, ma rinforzata, per la modica cifra di 35,00€. Il libro conta più di 1300 pagine e ha le dimensioni di un dizionario – il prezzo, per quanto alto, capirete che è più che motivato.

Sul sito della Bao, potete leggere un’anteprima di 32 pagine.

Andiamo al sodo: di cosa parla Bone?

La storia è più o meno questa: tre cugini, creature Bone, scappano da Boneville quando uno di loro, candidatosi a sindaco, combina un grosso guaio che fa insorgere la popolazione della città contro di lui. Mentre scappano, i tre si perdono in un deserto e, sorpresi da uno sciame di cavallette, involontariamente prendono percorsi diversi, dividendosi. Nel tentativo di riunire il gruppo per tornare a Boneville, i tre cugini fanno conoscenza con gli abitanti del posto e con un esercito di mostri, chiamati Creature Ratto, che costituiranno solo il primo dei mille pericoli a cui saranno esposti. La bella Thorn, infatti, a quanto pare non è solo una comune figlia di contadini e le Creature Ratto non sono nella foresta solo di passaggio, ma la loro presenza è preludio di quella che si rivelerà una grossa guerra.

Preparatevi per una trama piena di avventure e colpi di scena, con qualche episodio filler che, comunque, contribuisce a portare avanti la trama, in un’equilibrata alternanza di toni comici e seri. Preparatevi ad un mondo che si rivelerà un po’ più fantasy di quel che sembra, ad incontrare draghi pigri e sornioni, insetti saccenti (parlanti, naturalmente), vecchie signore forzutissime e anziani locandieri burberi dal cuore immenso. A nemici crudeli ed inquietanti, ad altri molto meno cattivi e più stupidi del previsto, e ad un’ambientazione tutta particolare. “Metafantasy“, viene definita sul sito di Bao.

E che ci dici dell’ambientazione?

Bone non è il classico fantasy in cui tutti credono nella magia. È un mondo in cui la maggior parte delle persone comuni l’hanno completamente dimenticata e la credono un’antica leggenda. Così come i draghi, nonostante questi camminino silenziosi e indisturbati nei loro boschi. Un luogo in cui i contadini sono una marmaglia di persone normalissime e un po’ ottuse, che si lasciano abbindolare da discorsi populisti di personaggi come Phoney Bone e insorgono di indignazione di fronte ai problemi più improbabili da lui inventati. E un luogo in cui persino chi sbatte il naso nella magia, continua a non essere del tutto convinto della sua esistenza. Un po’ come succederebbe a chiunque di noi, no?

L’universo magico è, di per sé, più che altro mistico. O misticheggiante. La forza magica primaria è “il Sogno”, una corrente di energia magica che scorre in tutto ed è l’essenza stessa della vita, percepita in ogni momento dagli animali, sorgente del loro istinto, e solo da alcune persone particolarmente dotate. Il Sogno è minacciato da alcuni sacerdoti corrotti che vorrebbero invece trasformala in Incubo, sovvertendo così l’equilibrio dell’universo.

Se state pensando che la mia sia una descrizione un po’ confusa della magia di Bone è perché, be’, sono confusa davvero. Nonostante sia evidente che tutta l’ambientazione sia stata ben studiata e nonostante nel corso del fumetto i personaggi cerchino di spiegare più volte che cosa sia il Sogno e cosa lo minacci, io, onestamente, non l’ho capito bene. E non so se questo alone di incertezza sia voluto o meno.

Fatto sta che come io non l’ho capito, così succede alla maggior parte dei personaggi, che si trovano coinvolti nell’eterna lotta tra bene e male senza bene sapere perché e come sia possibile. Scettici, interdetti e meravigliosamente realistici.

Parlaci dei personaggi, forza.

I personaggi, a mio avviso, sono la vera meraviglia di questo fumetto. O, per essere più precisa, lo sono le relazioni tra questi.

I tre cugini protagonisti sono Fone Bone (il sognatore, idealista e un po’ sfigato), Phoney Bone (cinico, avido e imbroglione) e Smiley Bone (quello scemo, fortunato, col cuore gigante). Sono personaggi estranei a quel mondo quanto noi, attraverso i quali viviamo quasi tutte le situazioni. Sono estremamente diversi, pieni di difetti, principale anima comica della saga, proprio grazie alla propria estraneità al contesto. Fone Bone e Phoney sono in quasi eterno conflitto: uno così idealista e l’altro cinico e ossessionato dalla ricchezza al punto da ordire inganni non appena se ne presenta l’occasione – non saprei dire quante volte nel corso della storia, ho perso il conto. Al di là del conflitto, li lega il più sincero affetto: uno vuole raddrizzare la coscienza dell’altro, che spera di arricchirsi in modo da costruire per i cugini un futuro migliore.

Oltre a quella con Phoney, una delle relazioni più belle è quella che lega Fone Bone a Thorn. La bellissima ragazza dall’improbabile senso dell’orientamento, che si scoprirà essere la coprotagonista della saga, è anche la persona di cui il nostro sognatore si innamorerà. E sarà dolcissimo. Dolcissimo e impacciato, sempre piuttosto sfigato. Sarà per stare al fianco di Thorn e proteggere lei e i suoi cari che Fone Bone si farà coinvolgere nei guai che minacciano la Valle.

Poi ci sono Rose (Nonna Ben) e Lucius. Vi basterà un solo sguardo per capire il rapporto che lega la vecchia signora forzuta al locandiere leader del villaggio. Una relazione che mi ha fatto battere il cuore per tutta la durata della storia, dandomi gioie e dolori. (Se mi conoscete almeno un po’, saprete che le relazioni amorose non sono il mio tipo di rapporto preferito tra personaggi, quindi, no, non vi ho fatto spoiler. Scoprirete da voi di cosa si tratta.)

Citazione d’onore per Roque Ja e il Drago Rosso, su cui non mi dilungherò, ma che sono stati senza dubbio tra i miei personaggi preferiti. Scopriteli e amateli.

Insomma, che ne pensi?

Bone è un’ottima lettura: divertente e coinvolgente. Una storia ben costruita, piena di colpi di scena che continuano a sorprenderti senza però andare a penalizzare la sensatezza del plot. Probabilmente non tutte le avventure erano necessarie ai fini della trama, ma trattandosi di una serie uscita a puntate credo sia giusto e inevitabile perché la storia risultasse di intrattenimento anche un volume per volta.

La maggior parte dei personaggi nascono come “macchiette”, però si sviluppano in caratteri sfumati e piuttosto approfonditi. Tutti a parte Thorn, a mio avviso, che è senza alcun dubbio una figura che risente troppo del proprio peso all’interno della trama, finendo per avere una personalità poco definita e un po’ troppo perfetta. Perfetta non come essere umano ma come eroina. Troppo fortunata, troppo forte, troppo incoerente tra picchi di saggezza e di totale irragionevolezza. Amata da tutti senza un vero motivo – all’inizio era gentile, sì, poi…?

È un librone che mi ha tenuta legata per un lungo periodo. Vista la mole e i miei continui viaggi tra Romagna e Lombardia, ho dovuto più volte sospendere la lettura, ricominciandola sempre con molto entusiasmo. Ad ogni incontro le pagine volavano via velocissime.

Oltre a Thorn, un’altra cosa che non mi è piaciuta è stato un risvolto di trama, non particolarmente grande che ha fatto sembrare un po’ troppo stupido un nemico che stupido non è affatto. Non posso approfondire qui, per non fare spoiler a chi non vuole, ma nel caso voleste parlarne potete contattarmi in DM su Instagram.

Si tratta di un dettaglio abbastanza rilevante, a mio avviso, ma che non ha comunque un’importanza tale da disturbare il mio apprezzamento della saga. Su Goodreads, ho dato a Bone 4/5 stelle.

p.s.

Bone è anche uno dei titoli che ho consigliato all’interno del mio intervento per la Biblioguida per voli emotivo-pindarici, una guida di consigli letterari che non posso che suggerirvi caldamente di sfogliare: le curatrici hanno fatto un lavoro magistrale e l’hanno resa disponibile gratuitamente, senza dare nulla in cambio. La potete trovare cliccando sui link nelle bio dei profili Instagram delle organizzatrici: Claudia (di @lacci_in_libri) e Sara e Serena (di @culturalpills). È divisa in due parti e ne trovate metà su un profilo e metà sull’altro.

 

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