Il mio compleanno cade a fine settembre e quest’anno, alla domanda “Che regalo vuoi?” da parte dei miei genitori, la risposta è stata: “Be’, ci sarebbe un certo corso…” E quindi eccomi qua, a scrivere un post diverso da quelli che scrivo di solito per raccontarvi l’esperienza di “Come si fa un libro?”. Sono stati tre giorni molto intensi, ma cercherò di essere sintetica per darvi informazioni senza dilungarmi troppo.

Materiali del corso "Come si fa un libro?", Marcos y Marcos

Informazioni generali

Il corso “Come si fa un libro?” di Marcos y Marcos si è tenuto il 19, 20 e 21 Ottobre in un’aula presso i Frigoriferi Milanesi, letteralmente a pochi passi dalla sede della casa editrice. I nostri insegnanti sono stati principalmente Marco Zapparoli e Claudia Tarolo, i due editori. Due persone visibilmente appassionate dal proprio lavoro. Due abilissimi comunicatori che hanno ammaliato la classe e trasmesso conoscenze, ognuno a modo proprio.

Gli argomenti trattati nelle lezioni variano dall’editing alla promozione di un titolo, dalla traduzione alla scelta della carta per i libri. Ci sono stati raccontati i metodi tramite cui gli editori vengono in contatto con un nuovo testo da pubblicare – proposte, consigli, fiere del libro in cui si commerciano i diritti d’autore, ma anche gite in libreria nei paesi stranieri alla ricerca di titoli accattivanti. Ci è stato illustrato tutto il processo produttivo del libro come oggetto fisico: scelta della carta, dei font, stampa, rilegatura in diverse modalità, valutazioni sulla tiratura iniziale e quella delle ristampe, distribuzione e promozione. Abbiamo parlato delle aste per i diritti d’autore e delle cifre che una casa editrice indipendente si può permettere per acquistarli.

Purtroppo la parte dell’ufficio commerciale è stata un po’ trascurata, perché la lezione è stata interrotta da continue domande e il relatore del momento, chiamato a sostituire Zapparoli, non è stato in grado di sostenere le tempistiche. Peccato. Per lo meno ha dato spiegazioni esaustive sul funzionamento di distribuzione, librerie indipendenti e librerie di catena.

Il prezzo di questo corso intensivo, per un totale di 17 ore, è di 350€. Potete trovare QUI le informazioni ufficiali a riguardo.

Di cosa si è parlato?

Non è possibile, come è ovvio, approfondire tutte le nozioni trattate a “Come si fa un libro?”. Ho tenuto in serbo per voi, però, due argomenti a me cari: uno è strettamente pragmatico e l’altro puramente sentimentale.

A cosa è dovuto il prezzo dei libri?

Il primo: Marco Zapparoli si è premurato di spiegarci nel dettaglio a cosa è dovuto il prezzo di un libro. Se il costo di produzione ammonta solo al 2% del prezzo di copertina, tutti gli altri soldi dove finiscono? Perché i libri costano così tanto?

Per dare una sintetica risposta a questa domanda, ho preparato per voi una schematicissima infografica tratta dai miei appunti.

Infografica: a cosa è dovuto il prezzo del libro
*Grafica e traduzione non vengono davvero pagate con una percentuale, ma a singolo lavoro. Questa è una stima.

Naturalmente questi dati fanno riferimento nello specifico a Marcos y Marcos, ma credo siano grossomodo applicabili anche ad altre case editrici. Ho trovato molto utile questa parte delle lezioni, perché ho capito che, be’, gli editori non ci guadagnano poi così tanto, da quell’antipatica cifra che a noi (a me?) sembra sempre troppo alta. Questo non mi impedirà di lamentarmi dei prezzi alti in libreria, ma ora, nel farlo, saprò un po’ meglio di cosa parlo.

Un paio di precisazioni: con “utile” è contrassegnata quell’unica parte che si può davvero definire un guadagno, mentre in “personale e struttura” sono compresi l’affitto, le utenze dell’edificio che ospita la CE e gli stipendi di tutti i lavoratori (che sono sei o sette, in questo caso specifico).

Marcos y Marcos e i suoi autori

La mia seconda parte preferita, prevedibilmente, è stata quella in cui Claudia Tarolo ci ha parlato dei primi incontri con gli autori.

Lo sapevate che lei stessa ha “scoperto” Miriam Toews durante un’esplorazione in libreria? È stata colpita dalla versione originale di “Un complicato atto d’amore” e ha contattato chi di dovere per scoprire se in Italia fosse già stato pubblicato. E lo era stato: da Adelphi, che però, dopo lo scarso successo di quel libro, non ha continuato a pubblicarla. Così la Toews si è rivolta a Marcos y Marcos… e il resto è storia.

E di Zadoorian, invece, cosa sapete? Gli editori stavano rovistando su un sito di recensioni di alcune bibliotecarie statunitensi alla ricerca di nuovi autori da tradurre e hanno notato un certo entusiasmo legato a “Second Hand“. Entusiasmo che gli editori hanno condiviso, portando sia quello che, poco dopo, “In viaggio contromano” nelle librerie italiane. Marcos y Marcos ha reso Zadoorian praticamente più famoso nel Bel Paese di quanto non lo fosse a casa propria, e lui è da allora sempre rimasto loro fedele, nonostante le proposte allettanti di qualche grande editore.

Cosa ti ha colpito di più di “Come si fa un libro?”

Al di là dei due piccoli approfondimenti che vi ho brevemente illustrato qui sopra, la passione è stata sicuramente l’elemento che mi ha colpita di più.

Marco Zapparoli ha parlato con orgoglio e trasporto della scelta di mantenere la propria casa editrice indipendente, nonostante le difficoltà che questo stato implica; nonostante tutti i rischi economici gravino sulle spalle dei due editori, nonostante le loro tirature non possano competere con quelle del Gruppo Mondadori. E nemmeno i guadagni.

Da abile, loquace e arguto intrattenitore qual è, ha fatto sì che le sue ore di lezione volassero in fretta. Be’, a parte quando si è intestardito nel farci calcolare i costi di produzione dei libri con esempi dal vero – la matematica non mi era mancata.

E poi Claudia Tarolo mi ha letteralmente fatta innamorare. Ci ha raccontato dei colloqui e delle personalità dei suoi collaboratori con affetto e gentilezza, come se fossero membri della sua famiglia. E con la stessa tenerezza ha illustrato gli incontri con gli autori e il lavoro svolto sui libri. E sottolineo: tenerezza, non solo passione. Ho avuto l’impressione che amasse profondamente il suo lavoro. Nemmeno a dirlo, le sue parole hanno allungato a dismisura la mia lista dei libri da leggere.

Se dovessi riassumere ciò che ho imparato in tre parole, sceglierei passione, orgoglio e scommessa. Il rischio è sempre dietro l’angolo, in piccole imprese di questo tipo e in un campo così competitivo, ma la vocazione e gli alti ideali “reggono la baracca”.

Materiali del corso "Come si fa un libro?", Marcos y Marcos

Materiali di Come si fa un libro?

Oltre alla marea di appunti, alle nuove conoscenze e, immancabilmente, ad un libro, dal corso ho portato a casa anche qualche altro oggettino. I relatori si sono infatti premurati di distribuire ai partecipanti una cartellina con dentro una matita, un volantino sull’importanza della lettura e un taccuino dalle pagine bianche intitolato “Investire in titoli“, in cui appuntare la nostra wishlist. (Dannati, sapevano che ci avrebbero stregato e che avremmo voluto leggere tutti i loro lavori!) Poi la cartellina si è riempita ulteriormente:

  • due campioni di carta, per farci testare la diversità dei materiali che compongono il libro;
  • alcune copie delle schede-libro che l’ufficio commerciale porta ai librai per convincerli a comprare le nuove uscite;
  • qualche esempio di bozze ancora da correggere;
  • alcune pagine dell’ultimo libro di Fulvio Ervas, in doppia versione: prima e dopo l’editing, per riflettere su questo importante processo editoriale.

Estratto da "C'era il mare" di Fulvio Ervas - Materiali del corso "Come si fa un libro?", Marcos y Marcos

Curiosità

Tra le cose più bizzarre che ho scoperto durante quel weekend, una è che la sede della casa editrice Marcos y Marcos ha una stanza extra, adibita a camera da letto. Questa stanza è riservata all’occorrenza agli autori che, giunti a Milano per presentazioni e incontri, necessitino di un posto in cui alloggiare, ma non solo. La stanza è infatti anche registrata come bed&breakfast su Airbnb e chiunque può alloggiarci su prenotazione. Per saperne di più, date un’occhiata QUI.

Materiali del corso "Come si fa un libro?", Marcos y Marcos

Cosa ho imparato da “Come si fa un libro?”

Ciò che ho imparato da questa esperienza è che quello dell’editore è un lavoro rischioso e poco proficuo. Che gli italiani scrivono troppo e leggono poco, anche se questo già lo sapevo. Che gli sconti del 15% di alcune librerie online, che a noi lettori sono tanto cari, sono pensati per aumentare le vendite, ma danneggiano i piccoli editori andando a toccare il loro ricavato. Che il motivo per cui spesso i libri ordinati online arrivano danneggiati è che la maggior parte dell’editoria italiana si appoggia ad un distributore che ha troppo da fare per gestire al meglio le spedizioni. E in generale che la sete di guadagno impoverisce la cultura e inguaia chi cerca di coltivarla – anche qui, niente di nuovo.

Ho scoperto che quello dell’editor è un lavoro esageratamente impegnativo e delicato, che richiede umiltà e diplomazia. Bisogna comprendere cosa è errore e cosa è scelta stilistica, notare le più piccole incoerenze, interagire con l’autore senza mortificare la sua creatività. Bisogna far fiorire le potenzialità dei testi. Ed è un lavoro difficile, ma continua ad essere il mio sogno nel cassetto.