Dal tuo terrazzo di vede casa mia, Elvis Malaj, copertinaDal tuo terrazzo si vede casa mia è l’unico titolo che mi ispirava tra quelli in corsa per vincere il Premio Strega 2018. La bellissima copertina mi prometteva storie rustiche ed emozionanti insieme, magari ironiche, e il titolo così particolare mi faceva immaginare esperienze positive di integrazione. Le recensioni mi raccontavano qualcosa di simile e quindi, convintissima, ho acquistato un ebook con un buono premio della Feltrinelli.

Di cosa si tratta?

Dal tuo terrazzo si vede casa mia è un’altra raccolta di (undici) racconti con protagonisti ragazzi albanesi immigrati in Italia o nati in Italia da famiglie immigrate nel tempo. Parla di coppie miste, di sentimenti di appartenenza, in qualche modo di differenze tra culture e di scambio tra queste stesse.

Citazione da Elvis Malaj, Dal tuo terrazzo si vede casa mia, "A pritni miq?"
Citazione da “A pritni miq?

Il titolo è tratto da un dialogo nell’ultimo racconto, forse il più bello tra quelli presenti nel libro, “La morte di un personaggio”. L’unico dei testi in cui c’è una peculiarità metaletteraria: narra di un giovane autore che scrive un libro, guidato e ispirato dagli eventi della sua vita quotidiana. Due livelli di narrazione si intrecciano e commentano a vicenda. Senza dubbio uno dei due meglio costruiti all’interno della raccolta.

Quasi tutti i racconti ci presentano una storia d’amore, sia essa il fulcro del racconto oppure no. In tutte, naturalmente, si scorge in primo o in secondo piano la questione razziale, non approfondita come mi aspettavo, ma questo non è necessariamente un male.

I personaggi

Una delle principali caratteristiche di questa raccolta, mi è parso, è che i personaggi sono tutti uguali, o quasi. Le donne sono volitive, capricciose, dal carattere molto forte. A tratti violente, quando non dal punto di vista fisico, sicuramente da uno emotivo.

Gli uomini tendenzialmente un po’ inetti. Un po’ “rustici”, così facilmente inclini alla violenza fisica e a convinzioni irragionevoli. Tutti molto impulsivi e passionali.

Sembra quasi si parli sempre (o quasi) della stessa coppia ma con nomi diversi.

Sono racconti in cui c’è molto sesso, tra i membri delle coppie, ma è sesso annunciato e non raccontato – un interessante scelta narrativa, oggi come oggi. Molto sesso, molta violenza, tantissima impulsività.

È come se i personaggi fossero mossi da un istinto primordiale, più passionale che razionale. Sono tutti un po’ teste calde, tutti molto testardi, uomini e donne, vecchi e giovani.

Ma non ti è piaciuto: perché?

Dal tuo terrazzo si vede casa mia, a mio parere, è una raccolta di vicende un po’ scialbe. Non c’è traccia del mordente che mi aspettavo, del tono di voce nuovo e del punto di vista innovativo che avrei voluto leggere. La scrittura è lineare, mossa da qualche picco di brillantezza stilistica.

Credevo si sarebbe reso giustizia alla comunità e al popolo albanese, che sarebbero stati riscattati e presentati come persone non poi così diverse dagli italiani. Quello che ho letto, invece, è stata questa continua pulsione primordiale, poco razionale, che trovo non renda loro molta giustizia.

Ho letto il parere di un autore che probabilmente non aveva intenzione di riscattare le sue origini, e non era obbligato a farlo, ma pur parlandone non è riuscito a trasmettermi quasi niente di sincero.

Gli unici racconti davvero validi a livello di atmosfera e contenuti sono tre. Il primo, “Vorrei essere albanese”, che ci mostra un ragazzo che crede che il razzismo non esista.

Il secondo è “Il televisore”, in cui viene fotografato più da vicino il punto di visto della famiglia immigrata, legata ad una mentalità differente da quella del paese ospite.

Citazione da Elvis Malaj, Dal tuo terrazzo si vede casa mia, "Morte di un personaggio"
Citazione da “Morte di un personaggio”

Il terzo, infine, è l’ultimo e già citato “Morte di un personaggio”, il racconto metaletterario in cui un esteta intellettualoide incontra una capricciosa ragazza italiana per via della testarda apprensione di sua madre, affrontando e non del tutto superando una serie di pregiudizi razziali.L’ho trovata una lettura leggera, coinvolgente quanto basta, ma che, salvo questi casi, non mi ha tirato dentro al racconto, lasciandomi sulla superficie a chiedermi che senso avesse tutto questo. Probabilmente un’avventura che mi troverò presto a dimenticare.

Il mio giudizio complessivo è di due stelle su cinque: Dal tuo terrazzo si vede casa mia è stato un po’ deludente, per me.

Quindi, andiamo a tirare le somme.

Pro

  • I racconti sono molto scorrevoli e tutto il libro è molto breve. I racconti sono adatti ad essere letti in brevi viaggi sui mezzi pubblici.
  • Alcune di queste narrazioni si sono rivelate abbastanza interessanti.
  • Picchi di ironia e brillanti scelte di parole hanno mosso il mio entusiasmo di tanto in tanto.
  • Non so se ha senso ritenerli pro, ma la copertina e il titolo sono davvero scelte azzeccate e affascinanti. Adoro che il titolo sia poi una frase effettivamente presente nel libro.
  • Interessante la resa della commistione delle culture nell’incontro con le persone, anche se forse non molto approfondita.
  • Nel testo sono presenti frequenti citazioni in lingua albanese, non tradotte, che a volte sono brevi e danno colore al racconto.

Contro

  • Ho trovato i racconti un po’ superficiali, qualche volta non ho capito quale fosse il fine della narrazione e qualche altra quale fosse il significato complessivo della raccolta, senza riuscire sempre a darmi risposta.
  • Pur non sapendo descriverla meglio, trovo che non sia stata resa molto giustizia alla comunità e popolazione albanese.
  • I personaggi sono estremamente simili tra loro, forse troppo ripetitivi.
  • Non è certo un libro che consiglierei se qualcuno stesse cercando testi sul razzismo o sull’integrazione.
  • Qualche volta gli estratti in albanese sono lunghi e costringono ad una pessima alleanza con Google Translate.