Copertina di "In tasca la paura di volare" di Lorenzo Foltran, Oedipus Edizioni
Copertina

Oggi, sul comodino, In tasca la paura di volare di Lorenzo Foltran, pubblicato da Oèdipus Edizioni. Questa volta la lettura nasce da una situazione particolare, ma comune nell’ambiente dei blog di recensioni: è stato l’autore stesso a propormi di recensire la sua raccolta di poesie. Incuriosita principalmente dal titolo, che mi ha non poco entusiasmata, ho accettato: quindi eccomi qua, come promesso, con un parere onesto.

Cos’è?

In tasca la paura di volare è un raccolta di poesie di metro e temi vari. L’insieme è suddiviso in tre sezioni tematiche principali: Donne sparse, I lampioni e nessun altro e In tasca la paura di volare. Se il primo titolo è abbastanza eloquente sul proprio tema, varie figure femminili, dietro al secondo si nascondono poesie che trattano la vita urbana e la poesia, mentre nell’ultima parte, appunto, il viaggio affrontato dallo stesso autore, il suo trasferimento in Francia. I temi sono dunque molto personali e l’autore delinea immagini di passioni e relazioni, di città, di poetica e di appartenenza.

Se in precedenza, leggendo poesia contemporanea, mi sono lamentata della scarsa elaborazione stilistica, dell’estrema semplicità della forma, non posso assolutamente dire lo stesso di questa raccolta. Lorenzo Foltran ha lavorato sui propri pensieri, ingabbiandoli con un certo gusto erudito in schemi metrici ben precisi e colti.

Nonostante questo, non si può dire che si tratti di componimenti cervellotici: le tematiche sono attuali, moderne, i significati spesso immediati e comuni.

Citazione da "In tasca la paura di volare" di Lorenzo Foltran, pag.
Citazione da “In tasca la paura di volare” di Lorenzo Foltran, pag. 52

Cosa ne pensi?

Come spesso mi capita quando mi relaziono alla poesia, non sempre sono riuscita a cogliere il significato dei versi che stavo leggendo, o l’ho colto solo parzialmente; quando, però, è successo, ne sono sempre stata piacevolmente colpita. Le mie preferite sono state tendenzialmente quelle meno complesse e soprattutto i testi di argomento metaletterario — le riflessioni sulla scrittura e sull’arte poetica.

Ho apprezzato tantissimo l’elaborazione formale, di cui ho sentito altre volte la mancanza, ma l’ho anche un po’ sofferta quando non sono riuscita a comprendere per bene le poesie. Chiamatemi pigra, ma leggendo per diletto, non mi va impegnarmi più di quanto mi venga spontaneo per comprendere lo scritto — non è nelle mie corde spingere la lettura a livello di studio.

Citazione da "In tasca la paura di volare", di Lorenzo Foltran, pag. 28
Citazione da “In tasca la paura di volare” di Lorenzo Foltran, pag. 28

In linea di massima, direi che è stata un lettura piacevole. L’autore, esordiente, mi è parso meritevole: certamente potrà ancora migliorare, ma come inizio mi sembra che parta da ottime basi e intenzioni.

A dispetto di quanto mi prometteva il titolo, che mi aveva tanto incuriosita, non sono stata particolarmente coinvolta e attratta dalla lettura. In linea generale ho apprezzato più il lavoro dell’autore piuttosto che i contenuti, a mio parere non abbastanza decisivi per rimanere a galla in mezzo alle costruzioni. Non sono sicura che il tipo di artifici poetici sia sempre adatto al tema trattato: a volte gli incisi e gli iperbati che spezzettano le frasi servono sì a rispettare lo schema delle rime, ma a discapito del senso delle frasi, che sfuma.

In linea generale, a In tasca la paura di volare darei tre stelle e mezzo su cinque. Non mi ha lasciata in preda all’entusiasmo, ma, sì, fiduciosa nelle capacità di Lorenzo Foltran.

Citazione da "In tasca la paura di volare", di Lorenzo Foltran, pag. 50
Citazione da “In tasca la paura di volare” di Lorenzo Foltran, pag. 50

Pro

  • I testi poetici sono scritti e trattati come tali e non come pensieri sparsi semplicemente spezzettati. C’è erudizione, c’è studio e c’è impegno dietro questi versi — non unicamente riflessioni.
  • Interessantissimi, dal mio punto di vista, i testi che trattano poesia e scrittura. Ne sono rimasta colpita.
  • È un libro breve (97 pagine), una lettura veloce. Ottima per chi ha poco tempo, ma forse non per chi ha poca voglia di leggere.
  • Gli argomenti trattati sono attuali ed è facile, il più delle volte, immedesimarsi nelle situazioni descritte. Ho avvertito quasi tutto il tempo un certo senso di famigliarità, leggendo.

Contro

  • (Non ero sicura che questo andasse inserito nei contro, ma è qualcosa di cui, forse, un lettore vuole essere avvertito.) Si tratta di una raccolta a cui va prestata una certa attenzione: non è possibile leggerla senza un minimo di impegno, la lettura va presa con una certa serietà. L’elaborazione stilistica può, ovviamente, rendere il testo un po’ ostico a chi non è abituato o non ha voglia di concentrarsi.
  • Come dicevo sopra, i contenuti rimangono soffocati dall’impalcatura stilistica. Le tematiche non mi sembrano abbastanza forti da reggere questo tipo di elaborazione, o almeno le strategie potrebbero essere meglio adattate ad esse.