Di cosa parliamo quando parliamo di Le Black Holes?
Le Black Holes è una graphic novel che parla di creatività fuori dagli schemi e del profondissimo disagio provocato dal non sentirsi accettati per come si è.
Le vere protagoniste del racconto sono due: si chiamano Teresa e Laura e vivono due linee temporali a centosessant’anni di distanza. La prima è una giovane poetessa dell’Ottocento, che, nonostante stia per fare il suo debutto in società, è decisamente più interessata a inventare racconti inquietanti che a trovare marito. La seconda è un’altrettanto giovane ed eccentrica ragazza dal talento incompreso: Laura. Messa su in quattro e quattr’otto una band punk con due amiche (le Black Holes, appunto), Laura propone testi musicali fuori dagli schemi e vive la vita di tutti i giorni nascondendosi sotto costumi da festa in maschera.
Sono entrambi personaggi insoliti, strambi e profondamente sensibili, che giorno dopo giorno subiscono parallelamente rifiuti e rimproveri da parte delle persone con cui condividono la propria arte.
Tuttavia, non posso proprio dire di aver compreso a pieno le protagoniste di questa graphic. Le ho trovate non solo misteriose, ma anche sfuggenti. In compenso, si possono avvertire con efficacia la banalità e la frustrazione delle sorelle maggiori di Teresa e di almeno una delle amiche di Laura, così brusche e rabbiose, irritate da un’originalità per loro incomprensibile.
Le Black Holes mi ha lasciato più suggestioni che idee. Ho avuto l’impressione che si trattasse di un romanzo grafico con qualcosa da dire, qualcosa che tuttavia non sono riuscita a recepire in maniera chiara.
Illustrazioni e progetto grafico
Ciò che mi ha maggiormente attirato di Le Black Holes, invogliandomi a chiederne una copia in anteprima alla casa editrice, è stato il progetto grafico. Tutto il fumetto è infatti stato realizzato sfruttando una sola palette di colori contrastanti, brillanti e accattivanti.Ed è proprio la grafica a risultare l‘elemento più entusiasmante di tutto il fumetto.
Anche la rappresentazione della figura umana è singolarmente comunicativa, nonostante la sua letterale inespressività: i volti delle persone sono totalmente privi di lineamenti, ma ciò non impedisce ai personaggi di Borja González di lasciar intendere a meraviglia i loro atteggiamenti.
Nonostante le donne del racconto risultino solo abbozzate, nell’ambiente circostante i dettagli abbondano e danno carattere alla narrazione. In particolare le farfalle rosse, che ho interpretato come una manifestazione fisica della delicatissima creatività di Laura e Teresa. E forse di loro stesse: esseri speciali, ignorati e fragilissimi.
Giudizio complessivo?
Per tirare le somme, Le Black Holes mi ha graficamente soddisfatto moltissimo. Più scarsa rimane a mio avviso la trama, che risulta breve, fumosa e poco chiara. L’atmosfera onirica comporta ovviamente per definizione una minor concretezza e un certo grado di confusione, ma concludendo la graphic novel ho proprio avuto la sensazione di non aver capito qualcosa. Rimane comunque un lavoro interessante, che magari qualcun altro, più affine a questo tipo di narrazione, riuscirà a sentire più vicino.
Ne approfitto per rivolgere un grazie speciale a Marco Rana di Mondadori per avermi inviato l’ebook in anteprima!