Sul comodino, oggi, una graphic novel che mi ha lasciato un po’ ammirata, un po’ delusa e tanto confusa. Si tratta di Pasolini di Davide Toffolo.Copertina di Pasolini graphic novel di Davide Toffolo

Di cosa si tratta?

Pasolini è un’intervista all’omonimo autore, o quasi. Col pretesto di un’intervista ad uno strano personaggio che, ai giorni d’oggi, dice di essere Pier Paolo Pasolini, Davide Toffolo (autore e personaggio) riflette sulla figura di questo artista, sui messaggi che voleva mandare al pubblico, sulle sue concenzioni di poesia, di cinema e di borghesia.

Il presunto PPP, entità che i collaboratori di Toffolo reputano un impostore, dà appuntamento al suo intervistatore in vari luoghi per lui significativi, sparsi per tutta l’Italia. Gli chiede di riprendere le loro conversazioni e poi, quando si stanca o finisce gli argomenti, saluta e decreta finito l’incontro.

Il tutto è intervallato dalla storia di un coccodrillo parlante in Africa, probabilmente una citazione dall’opera pasoliniana. L’intero libro, in effetti, è pieno di citazioni, letterali o meno, da libri, articoli, interviste e film di Pasolini, con tanto di note bibliografiche – dettaglio che ho molto, molto apprezzato.

A mio avviso, non è un’opera per tutti. Se sei al tuo primo approccio con Pasolini come autore e figura, forse questo libro non è il punto di partenza adatto. C’è troppo simbolismo e ci sono troppe allusioni perché tu possa capire. Però può essere un buon approfondimento per chi già lo conosce sia come scrittore che come regista.

Pagina di "Pasolini" di Davide Toffolo. Il rapporto col padre.

Ti è piaciuto?

In realtà, no, non posso dire di averlo troppo apprezzato. Sono rimasta abbastanza affascinata dalla cura storica e bibliografica con cui il testo è stato costruito, sono stata ammaliata dalle illustrazioni, ma la lettura mi ha lasciato l’amaro in bocca. Sarà che non sono un’esperta di Pasolini e ho colto solo alcune delle citazioni, sarà che tutta la faccenda del coccodrillo non mi è chiara. L’ho trovato caotico e perturbante. La parte finale, del sogno, è volutamente angosciante e turbolenta, ma non sono riuscita a capire cosa significasse.

Ho la sensazione di essermi persa tante delle cose che questo libro voleva trasmettere. E un po’ è sicuramente colpa mia, sì, ma non sono nemmeno la più ingenua delle lettrici.

Ho cercato di informarmi e cercare riflessioni di qualcun altro su quest’opera – forse per la prima volta da quando ho questo blog, ho sentito che la mia opinione non era abbastanza. Non ho trovato molto che mi soddisfacesse, ma vi lascio un paio di articoli che ho letto (qui una recensione e qua il rapporto tra Toffolo e Pasolini).

Verso la fine, c’è un breve spazio dedicato alla reazione di Davide Toffolo all’incontro con Pasolini. Non vi racconto che succede, ma posso dirvi che anche questa parte è stata per me grande fonte di confusione.

È interessante, comunque, il modo in cui mi pare si metta in discussione la realtà di tutto ciò che è successo nella graphic novel. Davide ha davvero incontrato PPP? L’incontro non sarà in realtà solo concettuale, attraverso le sue opere? Quest’ultima visione, devo dire, mi aiuta un po’ a rivalutare l’intero libro.

Innegabile, comunque, che i disegni siano belli e molto suggestivi. Apprezzo molto il tratto e la scelta cromatica in copertina.
Illustrazioni in Pasolini di Davide Toffolo, coconino press

I pro di Pasolini

  • Disegni molto ben caratterizzati, molto somiglianti ai personaggi di riferimento. Grande espressività dei volti, molto d’effetto anche gli sfondi e i paesaggi. Personalmente mi piace tantissimo il tratto.
  • Attenzione bibliografica: le citazioni sono tutte dotate di riferimenti più o meno precisi in note a piè pagina. Grandissimo segno di cura e rispetto.
  • L’idea di fondo è molto interessante. La comparsa di questo redivivo PPP è un ottimo punto di partenza, con tante, tante potenzialità. Però… (vedi Contro.)
  • Il volume è comunque una piccola carrellata di informazioni su Pasolini, può essere un approfondimento godibile, nonché spunto di riflessione, per chi ha già una discreta conoscenza della figura dell’artista e del suo pensiero.
  • C’è dell’allegoria in più passaggi, il che dovrebbe indicare una conoscenza abbastanza consapevole di Pasolini.

Contro

  • Le potenzialità dell’idea di base, di cui parlavo sopra, secondo me non si realizzano nel migliore dei modi. Partono alla grande con le esplorazioni dei luoghi, ma di fatto rimane tutto molto confuso, niente viene spiegato. Giusto l’ipotesi secondo cui sarebbe tutto un sogno potrebbe far sembrare il tutto più sistematico – ma solo perché il sogno, di per sé, è incoerente.
  • Ho provato una profonda confusione ed estraneità mentre leggevo questo libro. Credo che ci siano tanti sottintesi. Il problema è che non penso sia così semplice coglierli, non credo sia solo un problema mio.

Tirando le somme, su un totale cinque stelle a Pasolini ne darei tre, confusissime però.