Sul comodino, oggi, un libro per bambini scritto da due sorelle piemontesi: Elisabetta e Monica Maruffo. Si intitola Tea e il Salice Ridente e le illustrazioni sono ad opera di Enrico Debenedetti.

Il testo mi è stato gentilmente offerto dalle autrici (ormai mesi e mesi fa) in formato digitale in cambio di una recensione. Si tratta della mia seconda collaborazione, nonché la prima con valutazione (mio malgrado) negativa.Copertina di Tea e il Salice Ridenti

Di cosa parla Tea e il Salice Ridente?

Il libro racconta la storia di Tea, una bambina caratterizzata da una forte volontà di esplorare la natura, i cui genitori, però, non le permettono di avventurarsi all’aria aperta per paura che si faccia male o che si sporchi. Questo non frena però la sua fervente passione: si ritrova infatti a fare amicizia con un salice piangente che vede all’uscita da scuola. Quanto vorrebbe farlo diventare un salice ridente!

Grazie ad un magico intervento del Salice, un giorno, Tea sale sul pulmino per tornare a casa da scuola, ma invece del solito autista trova uno strano folletto di nome Clemente, che le propone un viaggio in “un mondo nuovo”. Tea ci pensa un po’ su, poi accetta. E qui inizia un’avventura composta da tre difficilissime prove, di cui non voglio farvi spoiler.

È un libro per bambini piuttosto curato in certi aspetti (prefazione, prologo, dediche, biografia di autrici e illustratore…), ma pochissimo in altri. È evidente, a mio parere, che si tratti di un’opera amatoriale.

Ti è piaciuto?

No, purtroppo il libro non mi è piaciuto. Ho trovato Tea e il Salice Ridente un lavoro densissimo di buone intenzione, ma anche di gravi ingenuità.

A partire da imprecisioni a livello di punteggiatura, passando per scelte di lessico discutibili (“le stagioni hanno colori particolari“), fino a veri e propri buchi di trama. Per dirne una: nonostante si dica che le tre prove a cui Tea viene sottoposta siano utili a farla crescere, dalle ultime due la bambina esce vincitrice in maniera del tutto casuale. Non sembra esserci alcun insegnamento.

Estremamente discutibile, secondo me, anche l’espediente del “rapimento” da parte del folletto. Non è tanto Clemente, il problema, quanto il messaggio trasmesso. Tea vuole fare una cosa, i genitori non glielo permettono, allora lei pur di farla segue uno sconosciuto che le dice “vieni con me”. Per di più, la storia non le insegna nulla: non viene in alcun modo punita per questa scelta. Male, malissimo.

Ne è piena la letteratura di bambini che compiono scelte sbagliate e vanno all’avventura, sì. Un ragazzino in effetti potrebbe divertirsi tanto nell’ascoltare questa storia. Però a me, personalmente, ha messo i brividi. L’ho trovata una storia molto, molto meno educativa di quanto sarebbe voluta essere.

Al di là della trama, non ho apprezzato per nulla nemmeno i disegni. Sembra quasi che l’illustratore li abbia realizzati di fretta e con scarso interesse. (Nota: non ho mai visto suoi lavori al di fuori di questo libro, quindi il mio giudizio potrebbe essere parziale.) Non sono sicura che un bambino li troverebbe accattivanti.

Tea e Clemente - Tea e il Salice Ridente

Cosa salva Tea e il Salice Ridente

Tea è una bambina molto dolce e il suo nome è stato scelto con cura: rimanda al nome della rosa, ha dunque un significato che la avvicina alla natura. Idea molto bella.

Le autrici hanno evidentemente cercato di fare del loro meglio. Con ottime intenzioni, volevano invitare i genitori a lasciare che i figli esplorino liberamente la natura, perché non può che essere per loro un’esperienza positiva e di crescita. E sono d’accordissimo con loro. È un vero peccato che il loro lavoro abbia così tanti difetti.

È evidente che avrebbero potuto fare un lavoro migliore. Me lo dimostra il folletto Clemente. Dovete sapere che questo personaggio parla sempre in rima. E, vi dirò, le filastrocche che recita non sono affatto male! Il ritmo del verso non è forzato e nemmeno le rime. Questo secondo me dimostra una grande potenzialità.

Anche il tono di narrazione è molto piacevole. Leggendo, nella mia testa ha risuonato la voce di una mamma o di una maestra che improvvisano un racconto. È stata una sensazione molto bella, tenera ed emotivamente accogliente.

Tea - Tea e il Salice Ridente

Pro:

  • In Tea e il Salice Ridente sono evidenti i buoni propositi delle autrici e l’impegno messo per costruire un buon paratesto (e peritesto). Purtroppo a mio parere questo non è bastato a rendere il lavoro apprezzabile.
  • Molto buone le rime nei discorsi diretti, dimostrano che le capacità delle autrici avrebbero potuto portarle ad un risultato molto migliore.
  • Il tono narrativo è materno e molto, molto piacevole. Direi che potrebbe essere il punto di forza di questo libro.

Contro:

  • Errori di punteggiatura e refusi evitabilissimi.
  • Elementi di trama che vengono preannunciati come molto significativi si dimostrano in effetti lacunosi e confusi.
  • Nonostante l’intenzione di lanciare messaggi positivi, qualche goffa scelta di trama lascia trasparire (involontariamente) una morale di segno completamente opposto.
  • I disegni, a mio parere, sono davvero poco curati. Non mi piacciono proprio.